Momenti difficili nella vita di una food stylist

Oggi è stata una giornata impegnativa.

Mi reco, da brava impiegata del visual food, presso lo studio fotografico dove stiamo scattando un lavoro e scopro che nel giro di qualche ora avrei dovuto fare appello a tutte le mie risorse psicofisiche.

Sì, perché anche le food stylist hanno dei punti deboli.

Il mio è il fegato.

Nel senso che mi fa proprio schifo.

Dopo anni di strade meravigliosamente separate e di impagabile ignorarsi a vicenda, ecco che scopro che quella sostanza che alcuni temerari si ostinano a mangiare, sarebbe dovuta venire a contatto con me con la risibile scusa di uno scatto food arbitrariamente chiamato ricetta.

Ce la posso fare. Ce la posso fare. Ce la posso fare.

E’ un pezzo di carne come un altro. Ce la posso fare.

Ah, il training autogeno!

E infatti alla fine ce l’ho fatta.

Senza grossi trucchi, peraltro, se si eccettuano dettagli invero trascurabili, quali i guanti di gomma spessa modello donna delle pulizie, il quadruplo strato di carta da forno con cui ho foderato il tagliere e l’utilizzo di strumenti rigorosamente usa e getta.

Tutto bene quindi.

La sedicente ricetta è stata immortalata ad imperitura memoria del mio atto eroico, io sono sopravvissuta parrebbe senza grandi traumi e il protagonista di questa storia (l’altro, non io) mi ha persino usato la cortesia di non olezzare come suo solito.

Certo, la molletta che avevo sul naso, deve essere stata un po’ d’aiuto.

Il food porn avanza e conquista il mondo

food_pornNoto con un certo divertimento che Food Porn, la definizione da arguti addetti ai lavori, avanza e conquista il mondo, pardon… il mainstream.

La si usa abbastanza comunemente per indicare la pervasività dell‘ossessione contemporanea per il cibo, talmente tanta da divenire quasi pornografica. Nel senso di sopra le righe, esagerata.

Tuttavia, mi piace ricordarlo, il food porn è un effetto che si ottiene con una precisa scelta di food styling, cioè di rappresentazione.

Il cibo si può illustrare in manierasobria, casalinga, sbarazzina, ma anche “porn”. Ovvero ammiccante, sensuale, materico, pervicacemente determinato a generare reazioni fisiologiche nel pubblico.

Che nel caso del food sono l’acquolina in bocca, il languorino nello stomaco, la voglia inspiegabile di arrosto di montone con 20 spicchi d’aglio e topinambur alle 9 di mattina.

Basta farci un food styling porn.

Che poi, detto fra noi, è anche molto divertente da fare.

Ogni tanto peraltro ho pure scuse di alto livello per riprendere l’argomento. Come quando ho parlato di food porn durante la manifestazione Cibo a regola d’arte, con Simona Tedesco, direttrice di Leiweb, assieme alle mitiche Chiara Maci e Laurel Evans.

Qui c’è pure il video con alcuni spezzoni.

Enjoy!

Credits: collage di dettagli food porn assortiti, da the one and only Martha Steward (www.marthastewart.com)

Montalban, la bibliopsomania et moi

È giunta l’ora che confessi.

Sono affetta da grave bibliopsomania.

Ora però non preoccupatevi troppo: ho chiamato così la compulsione a leggere qualsiasi libro parli di cibo.

A causa di questo bizzaro disturbo ossessivo-compulsivo ho letto libri davvero imbarazzanti, segreti irripetibili che resteranno tra me e la mia pagina Anobii.

Per fortuna, ogni tanto, nel mucchio dei libretti inutili, ci scappa anche un po’ di letteratura.

Come Manuel Vàzquez Montalban.

Non solo ha creato il celeberrimo investigatore gourmet, Pepe Carvalho, protagonista di oltre una ventina di gialli, ma ha anche ispirato Montalbano nostro, che il buon Camilleri chiamò così proprio in suo omaggio.

Figuratevi la contentezza quando mi hanno chiesto di curare il food styling del libro Cucina Spagnola, firmato da lui pirsonalmente di pirsona.

Montalban, non Montalbano.

Contentezza doppia, perché ho avuto il piacere di scattare con Alessando Guerani, pictor egregius e amante della lettere.

Cucina Spagnola di Montalban riunisce in un colpo solo tutto il suo know how gastronomico e parecchi estratti dai suoi libri.

Insomma, il mio genere di libro preferito.

Sorpresa! Un libro sul Food Styling!

Sì, lo so, stavolta vi ho stupito con qualcosa di inaspettato.

In effetti inizialmente avevo pensato a temi sobri, come l’extreme ironing o l’incisione artistica di gusci di uova, ma alla fine ho scelto qualcosa di più frizzante.

Un libro sulla mia occupazione preferita: creare piatti belli.

Ma non solo sul set.

Il mio lavoro è la conseguenza di una passione che ho nella vita di tutti i giorni.

Aggiungere bellezza ovunque possibile, anche nei piatti.

Ed è esattamente questa l’idea dietro codesto tomo, in uscita oggi 19 settembre, dal titolo Food Styling – Trucchi e e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno.

Che cosa non è.

  • non è un manuale tecnico
  • non è un ricettario
  • non è un libro esoterico comprensibile solo agli addetti ai lavori

Che cosa è.

  • È un manuale illustrato pieno di  suggerimenti e spunti per decorare i vostri piatti in maniera nuova e divertente, per sorprendere i vostri invitati a cena o la vostra dolce metà, ma anche per stendere le vostre conquiste.
  • È un excursus su 10 materiali commestibili (dallo zucchero alle verdure, passando per il cioccolato e l’oro) pieno di idee su come usarli rendere più belli i vostri piatti.
  • È una raccolta di tecniche, da quelle semplicissime a quelle più complesse, da quelle veloci a quelle che richiedono un po’ pazienza.
  • È anche una raccolta di ricette, ma che son solo un pretesto per costruirci sopra le presentazioni, con l’augurio che ci sostituiate le vostre.
  • E soprattutto è un libro spiegato in maniera chiara, step by step.

Last but not least, le foto sono di una fotografa di pregio: la mitica Claudia Castaldi.

Food Styling – Trucchi e e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno, Edizioni Gribaudo, 198 pagine, 24,90 euro

 

Ecocucina di Lisa Casali. La cucina ecologica bella e intelligente

Al web io devo moltissimo. Grandi amici, belle esperienze e incontri con persone geniali.

Come Lisa Casali, per esempio.

Il suo nuovo libro, Ecocucina, è appena uscito.

Ve ne parlo subito, facendo finta di non essere in ritardo sull’uscita del precedente, Cucinare in lavastoviglie, ma l’autrice di un blog moderno e aggiornatissimo.

Si tratta di due libri densi di contenuto, informazioni e ricette testatissime. Se avete a cuore la cucina sostenibile, i libri di Lisa sono tra i migliori in circolazione.

Non è un caso.

Lisa unisce una grande conoscenza della cucina e altrettanta passione, a un profonda conoscenza delle questioni ambientali che arriva dalla sua oarmazione (è scienziata ambientale) e dalla sua professione (si occupa di rischi inquinamento).

Io peraltro i suoi libri li conosco molto bene.

Ho avuto il piacere di essere la food stylist di entrambi.

E anche di assaggiare parecchie ricette.

Ecocucina racconta una cucina non solo buona e intelligente, ma che può essere anche molto elegante e raffinata, alla faccia di tutti i luoghi comuni.

Perché è anche un viaggio ai confini delle nostre abitudini mentali, per scoprire quante possibilità (e alimenti) scartiamo solo perché nessuno ci ha mai suggerito alternative.

Allacciate le cinture, si parte!

Credits: copertine dei due libri di Lisa Casali: Ecocucina (2012) e Cucinare in lavastoviglie (2011), foto di Claudia Castaldi.