Momenti difficili nella vita di una food stylist

Oggi è stata una giornata impegnativa.

Mi reco, da brava impiegata del visual food, presso lo studio fotografico dove stiamo scattando un lavoro e scopro che nel giro di qualche ora avrei dovuto fare appello a tutte le mie risorse psicofisiche.

Sì, perché anche le food stylist hanno dei punti deboli.

Il mio è il fegato.

Nel senso che mi fa proprio schifo.

Dopo anni di strade meravigliosamente separate e di impagabile ignorarsi a vicenda, ecco che scopro che quella sostanza che alcuni temerari si ostinano a mangiare, sarebbe dovuta venire a contatto con me con la risibile scusa di uno scatto food arbitrariamente chiamato ricetta.

Ce la posso fare. Ce la posso fare. Ce la posso fare.

E’ un pezzo di carne come un altro. Ce la posso fare.

Ah, il training autogeno!

E infatti alla fine ce l’ho fatta.

Senza grossi trucchi, peraltro, se si eccettuano dettagli invero trascurabili, quali i guanti di gomma spessa modello donna delle pulizie, il quadruplo strato di carta da forno con cui ho foderato il tagliere e l’utilizzo di strumenti rigorosamente usa e getta.

Tutto bene quindi.

La sedicente ricetta è stata immortalata ad imperitura memoria del mio atto eroico, io sono sopravvissuta parrebbe senza grandi traumi e il protagonista di questa storia (l’altro, non io) mi ha persino usato la cortesia di non olezzare come suo solito.

Certo, la molletta che avevo sul naso, deve essere stata un po’ d’aiuto.

Servizio su Casamica

casamica A Ottobre è uscito il nuovo Casamica.

Nuova veste grafica e un taglio completamente diverso.

E un sacco di belle idee.

Per esempio, nel primo numero, interamente dedicato alla cucina, c’era un esperimento.

Del food raccontato in maniera diversa.

Una serie di ricette raccontate attraverso gli strumenti utilizzati, come sorprese nel mezzo della loro preparazione.

In pratica, un’esperimento di foodstyling dinamico.

Compagni di avventura, la mitica Susanna Brandolino, stylist, e Alessandro Mussolini, fotografo.

Certo, il servizio è bello, ma senza le mie scansioni perfette non farebbe la stessa figura, ne.

Fotografo: Alessandro Mussolini.

Stylist: Susanna Brandolini

Food Stylist: yours truly

Servizio su Gioia. Food styling a misura di Barbie

barbieVi avevo già dato una piccola preview, ma ora arriva la ciccia.

Su Gioia di questa settimana, nell’allegato Gioia bambini, c’è una chicca imperdibile.

Barbie Party, ovvero come ti cucino per la Barbie.

Ve la segnalo affinché possiate fare incetta del suddetto giornale e mettere al sicuro per i posteri il prezioso servizio.

Peraltro, va detto: ora che la conosco posso testimoniare che la protagonista del servizio non è solo una  bambolona tutta curve, ma è anche l’ospite ideale.

Con mezzo fagiolino mangiano in 4 e ne avanza pure.

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Ringraziamenti sentiti al mitico fotografo Luca Colombo per essersi prestato a darmi retta nella mia ennesima follia, e a Patrizia Cantoni, autrice dello styling del servizio, a dir poco perfetto.

Credits: Barbie® è un marchio registrato della Mattel.

Nessuna bambola è stata maltrattata durante lo shooting di questo servizio.

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La regola del 3: nuovo servizio su Elle

coverEccolo qui.

Il primo servizio di food quasi concettuale è servito!

Come già accennato, è basato su un giochino:  la regola del 3, è il vincolo di 3 soli ingredienti, esclusi sale e acqua, con cui realizzare ciascuna delle 10 ricette del servizio.

Ma questa, detto fra noi, è una bazzecola in confronto a realizzare lo styling del cibo con i medesimi 3-ingredienti-3.

Ricordo che la fotografa è l’ormai mitica Laetitia Farellacci e anche la stylist non scherza: è  l’altrettanto mitica stylist Marta Mariani.

Ricette, food styling e soprattutto le meravigliose scansioni sono mie.

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