10 cose buonissime da fare a Cagliari

dinosauri a CagliariMi rendo conto ora che non ho mai parlato di Cagliari.

Forse perché è una città che non fa rumore. Sta lì, tranquilla, placidamente affacciata sul Mediterraneo, e in genere nessuno si aspetta niente di preciso da lei.
Invece, a guardar bene, ha una lunga storia, ancora leggibile sulla sua topografia, fenici, romani, pisani, spagnoli, e poi il mare, dall’altra parte, che sbarra la strada a sud.
La via principale si chiama via Roma come in tutte le città d’Italia, ma qui ha il pregio di sfumare in un porto di una certa eleganza, nonostante i traghetti e le navi crociera che lo frequentano con assiduità.

Poi i vicoletti dietro il porto risalgono pian piano verso la parte antica, il Castello, il quartiere che un tempo ospitava i nobili, arroccato su una delle sue tante colline, e adesso ospita ancora una serie di viste memorabili dagli alti bastioni. Toccato il suo apice verticale, la città si distende e si spande in tutte le direzioni, e più ci si allontana dal centro, come sempre, più si allenta il legame con il passato, ma non con i parchi di cui è disseminata, non con il mare, che si raggiunge velocemente da ogni parte, non con il vento, che è sempre dappertutto come solo lui sa.

Ma soprattutto è un posto dove si mangia molto bene.

Ho preso nota delle mie attività food preferite a Cagliari, in caso quest’estate passiate di là.

1) Comprare il pesce al mercato di San Benedetto
C’è un intero piano, quello interrato, dedicato al pesce, freschissimo e a prezzi commoventi. Alla sofferenza di scegliere – perché se dessi retta mi comprerei ogni volta tutto il mercato – si affianca il piacere di comprare, tornare a casa, invadere la cucina dei miei e celebrare come si deve il mio bottino ittico. La meraviglia.

Mercato di San Benedetto, Via Cocco Ortu, 50.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato, 7-14.

2) Pranzare al sole da Dal corsaro o al Fork.
Il ristorante dello chef Stefano Deidda ha due anime: il ristorante gourmet, Al Corsaro, e il bistrot, il Fork, con proposte più semplici ma sempre di livello altissimo. Nelle belle giornate, che a Cagliari sono parecchie, mi piace mangiare sui tavolini fuori, possibilmente con vista mare.

Dal Corsaro, Viale Regina Margherita, 28.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 12–15, 19–23.

3) Mangiare la carbonara di mare di Pomata
Nella stessa via, pochi passi più avanti, c’è anche il ristorante di Luigi Pomata. Carlofortino, ha un menù incentrato quasi esclusivamente sul tonno – e che tonno, perdinci! La cucina ha un tocco creativo di ispirazione nipponica: c’è molto crudo, una scelta di ostriche davvero notevole e in assoluto la migliore carbonara di mare che abbia mai mangiato. Eh.

Luigi Pomata, Viale Regina Margherita, 14.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 13–15, 20–23.

4) Bere un calice di vino da Cucina.eat
Bistrot gourmet con una cantina strepitosa, ambiente elegante ma informale, Cucina.eat è sia un punto di riferimento che una certezza: quella di bere benissimo. Nel piccolo piccolo shop si trovano pasta, salse, conservati, ma anche attrezzi di cucina, libri, spezie e naturalmente vini, tutto di altissima qualità. A marzo ho avuto il piacere di organizzare con loro una bella cena letteraria legata a Sesso, droghe e macarons  e sto scrivendo il nuovo libro praticamente solo per avere la scusa per ripetere.

Cucina.eat, Piazza Galilei, 1.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.30-15.30-17.30-23.30.

5) Scegliere una bottiglia da Biondi
Enoteca con piccolo shop di formaggi, salumi, biscotteria e alimentari di qualità italiani e stranieri, come foie gras e caviale. Molto accurata la selezione di champagne (una passione del proprietario) e di vini francesi. Organizzano spesso degustazioni e aperitivi molto interessanti. Un posto piacevole e un proprietario cordiale e prodigo di suggerimenti preziosi.

Enoteca Biondi, Viale Regina Margherita, 83.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10–14, 17–21.30.

6) Prendere un aperitivo alla Bottega di Cibele 
Ottimo shop di prodotti di grande qualità, con un occhio alla gastronomia e uno alla cucina naturale. Interessanti anche le degustazioni, pensate sempre con l’intento di far conoscere piccole eccellenze locali. Fanno anche un aperitivo molto carino: calice di prosecco + tagliere di salumi selezionati da loro. C’è anche il capocollo de le Santorine, per dire.

La bottega di Cibele, Via Puccini, 3a.
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 8.30-20.30, sabato 08.30–13.30, 17.30–20.30.

7) Mangiare un gelato da Aresu
Una gelateria in centro, ma da scovare, che accosta gusti classici splendidamente declinati (zabaione, mandorla) a gusti più arditi o insoliti: latte di rosa, tzatziki, basilico con pistacchio, finocchietto selvatico, more di gelso etc.
Per quanto mi riguarda, il suo gelato al pistacchio è il migliore di sempre.

Il gelato, Corso Vittorio Emanuele II, 244.
Orari di apertura: dal martedì al venerdì 13:45–22:30, sabato 12–14, 17–23:15, domenica 12–14, 17–22.

8) Bere un drink al tramonto al libarium
I loro drink sono discreti, ma la location è spettacolare; i tavoli sul bastione di Santa Croce hanno una vista sulla città incantevole, e quando arriva il tramonto, la bellezza è quasi insostenibile. Meglio avere un po’ d’alcool a portata di mano.

Libarium Nostrum, Via Santa Croce, 33.
Orari di apertura: dal martedì alla domenica 7.30-2, d’estate tutti i giorni.

9) Scegliere un tè da Theophile
A un’ottima selezione di tè si accompagnano cioccolati speciali, biscotteria francese, ma anche marmellate, creme, salse, composte, tapenade, oltre a teiere, tazze, filtri e tutto l’occorrente per un signor tè. Che io sappia, è il posto migliore in città per gli amanti della Camellia sinensis.

Théophile, Piazza Gramsci, 9.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 09–13, 17–20.

10) Pranzare in spiaggia
Una di quelle cose che per i cagliaritani è scontata e per chi non ci sta più è un lusso straordinario. Dalla città andare a pranzo al Poetto, la lunga spiaggia di Cagliari, è un attimo: diversi chioschetti aprono tutto l’anno, e se siete fortunati, in stagione, potreste trovare anche una discreta pasta ai ricci. Ma anche un’insalatona con tonno in scatola, con quel panorama, si avvicina molto alla mia idea di felicità. A patto che sia senza mais, però.

Lungomare Poetto, su Google Maps

Bon, vado: non so come, ma curiosamente mi è venuta fame.

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