Guida Galattica alla cucina del Sistema Solare (con accenni di storia gastronomica dell’Impero)

guida galattica autostoppisti(brano inedito tratto dalla prima appendice alla guida galattica per gli autostoppisti, pagina4567890, sezione 9k. Registrazione: Sistema Solare)

Anticamente, molto prima dell’avvento della macchina nutrimatica, in tutto l’ex Impero era prassi comune che ciascuno dei megatrilioni di abitanti si scegliesse autonomamente il proprio cibo.

Per svariate volte al giorno ciascun abitante, a seconda dell’umore, delle tempeste magnetiche e delle tasse, decideva cosa mangiare senza affidarsi ad una macchina che facesse un analisi spettroscopica del suo metabolismo, scegliendo che cosa avesse maggiori probabilità di essere meglio digerito da lui.

Nessuna meraviglia che l’impero si sia estinto.

A quei tempi, uno dei posti più alla moda dove mangiare era il Sistema Solare. Da tutte le coordinate spaziotemporali, altairiani e actariani, doradiani e polariani si prendevano qualche anno luce sabbatico per fare il gastrotour del Sistema.

Dopo il prevedibile giro dei ristoranti mobili sugli anelli di Saturno, la visita accurata di tutti i festival gastronomici dei satelliti di Giove (nonostante le frotte di turisti schiamazzanti di Betelgeuse) e l’immancabile panino con la salamella di nebulosa all’uscita di Ios, il culmine del viaggio era un pianetino azzurro, fondamentalmente innocuo, chiamato Terra, tecnologicamente arretrato e con una popolazione pittoresca, ma molto vario quanto a condimenti e salse.

Presi dal languorino e dalla nostalgia del passato, molti rimpiangono quegli anni, dimenticando quale avanzamento di qualità della vita sia stata la nutrimatica, soprattutto per il ruolo, sottovalutato ma fondamentale, della gastronomia nella politica galattica.

Molti ignorano, per esempio, che la vera ragione del crollo dell’Ex impero non sia stata la lotta per il possesso dei giacimenti di tensur ii su Abell 2029, ma la lotta tra TReSS, olf 359 e Mayalll per l’assegnazione di tre asteroidi nella guida Mhlen, nella categoria Jorai, traducibile a spanne con “Pianeta dove si mangia bene ovunque”, titolo assegnato ad un solo pianeta per secolo.

Solo che gli abitanti di TReSS si nutrivano di forme pensiero, quelli di olf 359 di animali e piante che non avessero mai visto la luce dei loro 7 soli (per questioni religiose: i 7 soli erano la loro divinità) e su Mayalll di derivati della lavorazione dello zirconio.

Adell G. Yuup, famoso critico gastronomico di Mu Cephei, autore del bestseller “Le mie cene galattiche” e “Racconti di cene spaziali”, ha scritto in proposito:

“Come sempre in tutti gli scontri in cui si decide il migliore, avevano tutti e tre ragione. E tutti e tre torto. Su TReSS abbiamo gustato delle forme pensiero di banchetti infiniti davvero spettacolari, che in più avevano il pregio di non appesantire lo stomaco. Su olf 359, la cucina era un po’ spartana, ma sorprendentemente ingegnosa e i loro arrosti, tutte creature nutrite al caldo delle loro terre argillose al riparo dal clima gelido della superficie, erano davvero leggendari, a patto di non chiedersi cosa si stesse mangiando. Su Mayalll i cibi erano talmente impalpabili e delicati che finivano per assomigliare molto alle forme pensiero di TReSS, a parte un leggero retrogusto metallico. Ma nessuna delle tre popolazioni ha mai avuto modo di scoprirlo, perché nessuno di loro ha mai assaggiato cosa cucinasse l’altro prima di dichiararsi guerra.”

Che poi, per nutrirsi nella Galassia, alla fine basta un asciugamano.

Buon Towel Day!

Credits: immagine: dettaglio dalla locandina del film “Hitchhicker’s Guide to Galaxy” © Touchstone Pictures 2005

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