L’hamburger gourmet di Hemingway

hemingway recipeAvete presente la classica immagine dello scrittore emaciato, inappetente, talmente divorato dall’Arte da dimenticare quelle abitudini borghesi, quali i tre pasti quotidiani?

Ecco, dev’essere stato un mito abilmente orchestrato da qualche press agent ante litteram.

Più indago la relazione tra scrittori e cibo e più trovo raffinati buongustai, intenditori, fini gourmet, oltre che le immancabili buone forchette – anche se, sì, spesso squattrinati.

Non era sicuramente Hemingway, ad ogni modo.

La sua descrizione di vino e ostriche in A Movable Feast è appassionata e contagiosa. Qualche hanno fa la inclusi con entusiasmo in Invito a cena con Aforisma: era una delle più belle.

Anche la sua ricetta per l’hamburger non scherza affatto.

Apprendo dalla BBC che la John F. Kennedy Presidential Library ha reso disponibile in digitale diversi documenti appartenuti allo scrittore, tra cui anche la succitata ricetta (cliccare sulla foto sopra).

Battuta a macchina dalla quarta moglie Mary, anticipa di circa sessanta anni la nouvelle vague dell’hamburger gourmet milanese, e osserva, incontrovertibilmente:

Non c’è ragione per cui un hamburger cotto in padella debba venir fuori grigio e oleoso, sottile come un foglio di carta e senza sapore. Possiamo aggiungere ogni sorta di delizie e sapori alla carne macinata…

L’hamburger preferito dal suo celebre marito era davvero gourmet. La carne era insaporita con aglio, cipolla, india relish (una sorta di composta speziata e aromatica, sul genere chutney; qui un’interessante ricostruzione), capperi, vino rosso o bianco, un uovo e diversi insaporitori di cui specifica persino la marca: Spice island, ancora sul mercato per i fan della filologia gastronomica.

Si tratta di salvia in polvere, del mix beau monde (a base di sedano, cipolla, sale e zucchero) e della Mei Yen powder, ora fuori produzione che, secondo Dangerous minds, era un mix di nove parti di sale, nove di zucchero e due di glutammato.

A mano, si annota di aggiungere anche prosciutto cotto, salsa di soia, pomodori e, se non leggo male, del cumino.

E mi raccomando: l’hamburger deve essere marrone e croccante all’esterno e rosa e succoso all’interno.

Chissà se aiuta a scrivere capolavori.

Credits: photo dal post della BBC (link sopra), courtesy of  John F. Kennedy Library Hemingway Collection

 

 

 

 

 

 

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