L’espresso perfetto? Semplice! Più o meno…

Di recente mi sono imbattuta nel divertente articolo di William Grimes per The New York Times sul migliore espresso che si possa bere a New York.

L’espresso, come ben sanno tutti coloro che hanno problemi di tossicodipendenza da caffeina, è una cosa serissima.

O è perfetto o non è.

Immaginate che impresa titanica, quindi, per chi, come l’autore, vagola per tutta New York alla ricerca dell’espresso perfetto.

L’articolo, peraltro, è istruttivo.

A parte alcuni indirizzi che possono risultare provvidenziali per una eventuale crisi d’astinza oltreoceano, l’autore, che ha indagato la faccenda a fondo, ci offre la ricetta del perfetto espresso, strappata nientepopodimenochè al managing director della filiale statunitense di una notta azienda nostrana produttrice di caffè.

Cito testualmente:

The water must be heated to a temperature between 194 and 203 degrees Fahrenheit, then forced at nine bars of pressure, or about 135 pounds a square inch, through a quarter-ounce of finely ground coffee for 25 to 30 seconds, creating exactly one ounce of espresso.

Ovvero:

L’acqua deve essere riscaldata ad una temperatura tra i 90 e i 95 gradi Celsius, quindi spinta a 9 bar di pressione, circa 135 libbre per pollice quadrato, attraverso 7,9 grammi di caffè finemente macinato per 25-30 secondi, producendo esattamente 29,57 millilitri di espresso.

Chiaro, no?

Adesso vegliate sul vostro barista, e, mi raccomando, che non vi freghi con qualche libbra per pollice quadrato in meno.

Credits: immagine da SweetMarias.com

2 risposte a “L’espresso perfetto? Semplice! Più o meno…”

  1. tostoini

    no no, non è possibile che gli abbia dato la ricetta così, senza colpo ferire..ma come, quelli del Sant’Eustachio hanno persino le paratie davanti alla macchina espresso per non farti vedere come fanno l’espresso così buono (o forse a fare l’espresso buono sarà l’effetto-paratia..?), e lui smolla la ricetta così?

  2. Roberta

    Dai, anche tu ti saresti impietosita nel vedere ‘sto poveruomo che si gira new york in evidente stato di astinenza da caffeina italiana!

    E’ stato un atto di solidarietà umana, perbacco!

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