Lo psicologo e sociologo Umberto Longoni, nel suo libro Gli uomini son desideri. Il nuovo linguaggio d’amore in 10 lezioni, infila un capitolo dedicato espressamente al rapporto tra cibo e sesso: Lui come farà l’amore? Guardate come mangia.
Sentiamo comunque cosa dice.
Longoni suggerisce che ci sia un legame preciso tra cibo e sesso: “la capacità di gustarli, con bramosia e raffinatezza, con tiepido distacco o bollente passione”.
Per questo individua 7 categorie di amatori-mangiatori.
C’è il commensale vorace, che non solo spazzola via piatti su piatti come se non ci fosse un domani, ma anche a letto “è uno squalo”.
C’è il raffinato, quello che ‘niente Beluga se non ho almeno un Krug del ’66 e burro francese VPB servito da un maître con almeno 7 anni di esperienza al Plaza Athenee’, uno per cui il piacere è sacro, che però potrebbe rivelarsi “troppo perfezionista e magari un po’ perverso”.
C’è poi l‘intellettuale inappetente, quello che ‘che senso ha mangiare, in fondo facciamo tutti la stessa fine’, che – inspiegabilmente – “tra le lenzuola annoia”.
C’è il pignolo abitudinario che ‘oggi è mercoledì, e come da menù che ti ho stilato il mese scorso si mangia riso in bianco’ che a letto “farà bene il compitino ma sempre nel medesimo modo”.
C’è anche il viziato, quello che non mangia cibi verdi, cibi rossi e cibi con la r nella seconda sillaba, che pare non sia capace di “dare tanto” però “pretenderebbe molto da te”.
Segue l’istintivo/disordinato il cui pasto ideale è il buffet dell’happy hour, con quella sua allegra conpresenza di brioches al cicoccolato, salame piccante, paella surgelata e patate fritte, che “farà l’amore come se fosse un’abbuffata”.
E infine l’uomo di sano appetito, che invece non si può scherzare perché lui non eccede: “è attento al tuoi gusti e non perde il suo stile neppure mangiando del kebab in piedi”.
Insomma, a me questa classificazione piace e ve la riporto perché non scade per niente nei cliché o nei luoghi comuni, figuriamoci.
Eppoi va detto: è un tema che potrebbe rallegrare assai la vostra prossima pizzata.
Credits: Helmut Newton, Woman Examining Man, Saint Tropez, 1975, attualmente in mostra al Grand Palais, Parigi
Che bella classifica di uomini. Funziona.
Anche se non capisco come mai rischio a classificare benissimo e a ritrovare gli ex, mentre non saprei in che gruppo mettere mio marito. Ma è grave? 🙂
Grazie di aver condiviso queste perle. Mai più senza.
@Rossella: forse perché queste tipologie maschili sono tutte alquanto… migliorabili? 😀
Ottimo segno direi! 🙂
@Gioia: per quanto parzialissima e un po’ generica, a me questo genere di classificazioni diverte molto. Proprio per questo, forse 🙂
E adesso che ci penso ti devo girare quantoprima il mio post astro-gastronomico 😀
Possibile che non me piaccia neanche uno?..sono migliorabilissimi.
Anche io non riesco a collocare il compagno della mia vita…
E la versione femminile? Quella che per esempio toglie il grassino, sparpaglia i resti del cibo nel piatto?…Chissá come si inquadrano.
D’ora in poi quando un uomo mi inviterà a cena starò molto più attenta…iniziamo a fare scrematura!!!
@ Simonetta: vedi, è la mia tesi: il compagno prescelto è quello che supera (e migliora) tutte le migliorabilissime tipologie di cui sopra! 😉
Ah, la versione femminile… qualcuno dovrebbe occuparsene! Ma basterebbe un intero blog? 😀
@Roberta: un modestissimo contributo… ma forse può aiutare 😉